ALFRED DRAGO RENS A MIA PHOTO FAIR

come ingresso € 16 (biglietti omaggio in galleria fino a esaurimento, previa telefonata – chiedere di Teresa)

dove The Mall – Porta Nuova. Piazza Lina Bo Bardi 1, Milano | STAND 26A / 29B

quando 9-12 marzo, con questi orari: venerdì ore 12-21 | sabato ore 11-20 | domenica ore 11-20 | lunedì ore 11-20
inaugurazione giovedì 8, solo a inviti (inviti come sopra in galleria, telefonare a Teresa)

perché Un decisivo anno di nuovi e meditati lavori (spettacolari…?) di Alfred e una sua inedita (imprevista…?) installazione di 10 anni fa. Una fiera di autori classici e nuovi, tendenze, tecniche sofisticate: un buon riferimento per chi è curioso di fotografia. Vederla, capirla, forse acquistarla…

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Nulla è come sembra, le photo trouvée di Alfred Drago Rens sono un presupposto d’indagine per composizioni, assemblaggi di vecchie e nuove immagini, utilizzate come tessere di nar- razioni concettuali, risolte in cromo-grafismi in bilico tra astrazione e figurazione, oggettività fotografica e surrealtà.

Le jardin retrouvé è un progetto composto da una selezione di oltre 3000 fotografie di mani germinanti incentrate sul tema della Natura. Sono 100 mani ispirate al Buddha dalle 1000 mani e al mito di Apollo e Dafne che declinano le possibilità espressive e poetiche dell’innesto di frammenti organici diversi come escamotage per mettere in discussione la fotografia stessa attraverso un processo documentario analitico, in cui i soggetti ispirati alla mitologia classica, alla leggenda, al cinema, s’intrecciano in maniera inusuale quale metafora del cambiamento, mutazione e innovazione.

Nove opere stranianti dal titolo evocativo, realizzate con foto d’archivio, compilano un diario visivo immaginario, un reportage di un viaggio fuori dal tempo, ai confini del mondo, alla ricerca di una Origine perduta, ma del tutto verosimile, in cui Acqua, Terra, Fuoco e Aria associati al deserto, giungla e altre dimensioni inconsce si assemblano con volumi policromi trattati con tecnica 3D Ziggurat. Le sue immagini–oggetto dai contenuti enigmatici, rielaborano archetipi ancestrali dall’appeal architettonico-ottico-cinetico, plasmano paradigmi narrativi in sequenza quali reliquie della memoria che sfiorano la sfera dell’inconscio sull’onda dell’illusione della conoscenza. (Jacqueline Ceresoli)